venerdì 25 marzo 2022

La poetica

Fin da bambino, venendo da una famiglia di umili condizioni, frequenta il "popolo" che parla essenzialmente in dialetto maceratese. Il dialetto non è quindi una sovrastruttura che il poeta sceglie per scrivere i suoi versi, ma il naturale modo di esprimere i propri sentimenti, le emozioni, le idee. Il poeta considera il dialetto, come ha più volte avuto modo di sottolineare nei dibattiti sulla poesia dialettale, non un "sottoprodotto" della lingua italiana, ma qualcosa di differente, una vera e propria lingua con cui la gente della strada si è espressa in passato e continua ad esprimersi anche oggi. Il dialetto quindi, come qualunque altra lingua viva, si modifica nel tempo per esprimere concetti, descrivere situazioni e oggetti che via via, nel corso degli anni, sono entrati nella vita di tutti i giorni. Il poeta pensa e concepisce le sue poesie in dialetto, non in italiano. I versi perciò vanno letti e compresi in dialetto; la traduzione in italiano risulta difficile o comunque riduttiva, non riuscendo a restituire tutta la forza espressiva della lingua originaria.